Accademia Cani Guida Mario Salzano onlus

 
Accademia Cani Guida Mario Salzano Onlus
 
INCONTRANDO UN CANE GUIDA

Abbiamo voluto dedicare questa pagina del nostro sito sia a tutti coloro che incontrando un cane guida per ciechi possano, sia pure in buona fede, commettere degli errori che mettano in pericolo la coppia uomo-cane, sia a te che incontrando un cane guida per ciechi da noi più semplicemente denominato cane guida non sai neppure riconoscerlo e che in questo momento stai pensando: “non mi interessa!” e vorresti abbandonare questa pagina.
Dedicaci invece un attimo del tuo tempo soffermandoti su queste semplici ma fondamentali regole nel rispetto della persona cieca e della sua guida a quattro zampe che sta lavorando vedendo per chi non vede.

Le fotografie qui di seguito riportate rappresentano:
cani con imbracatura completa ossia con pettorina in cuoio con croce o logo identificativo della scuola di provenienza e manubrio rigido. Si tratta di cani guida per ciechi in corso di addestramento avanzato o già operativi. L’Accademia cani guida Mario Salzano onlus considera solo tali soggetti cani guida per ciechi (sono questi gli unici cani addestrati per guidare il cieco nei suoi spostamenti). Gli altri amici a quattro zampe, allievi dell’Accademia, che potreste incontrare durante il vostro percorso vengono identificati dalla scritta riportata sulla pettorina gialla che indossano: assistente per non vedente, sogno di fare il cane guida, da grande farò il cane guida. In questi ultimi due casi ci troviamo di fronte a cuccioli e cuccioloni in socializzazione che solo se ritenuti idonei inizieranno l’addestramento come cani guida per ciechi.


collage fotografico di cuccioli,cuccioloni e cani adulti con la pettorina di cani guida

 

 
Ma iniziamo dalla legge che disciplina i cani guida per ciechi:

La legge n. 37 del 14 febbraio 1974 così sancisce:

Il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovrattassa.
Al privo di vista è riconosciuto altresì il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida (comma aggiunto dall'art. 1, L. 25 agosto 1988, n. 376 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 agosto 1988, n. 204).
Ogni altra disposizione in contrasto o in difformità con la presente legge viene abrogata.

Il legislatore con questa legge si è illuso di poter disciplinare la materia dei cani guida per ciechi molto probabilmente pensando di avere a che fare con persone civili, umane e rispettose delle esigenze dei più deboli.
Così spesso non è!
Ragion per cui ci piace attribuire alla buona fede del legislatore l’inesistenza di sanzioni per il mancato rispetto della legge in questione.
In Italia, uno dei paesi più indietro a livello mondiale per la tutela del cieco e del suo accompagnatore a quattro zampe, molto spesso titolari di esercizi commerciali invitano il non vedente solo perché accompagnato dal proprio cane guida ad abbandonare il locale o ad entrare senza accompagnatore.
I non vedenti reagiscono a questi soprusi in diverso modo: alcuni più determinati fanno valere i propri diritti e in casi estremi chiedono l’intervento della forza pubblica, altri meno capaci di reagire, incassano l’umiliazione e a testa bassa si allontanano senza replicare.
In quest’ultima situazione si avrà una persona disabile offesa e maltrattata e un titolare di un esercizio pubblico insensibile, arrogante e prepotente, magari anche fiero del suo ignobile comportamento.
Cosa fare in questi casi?
Invitiamo tutti coloro che dovessero assistere a tali scene di vergognosa inciviltà ad intervenire in difesa della persona cieca e dei suoi “occhi a quattro zampe” e se è il caso a chiedere l’intervento della forza pubblica.
Pensate come sarebbe simpatico all’entrata di un esercizio commerciale se vi chiedessero di chiudere prima i vostri occhi in una cassetta e poi di proseguire all’interno per i vostri acquisti.
Quanto alla persona non vedente che venga a trovarsi in tali situazioni gli consigliamo di vincere in primo luogo timidezza e paura facendo valere fin da subito i propri diritti e in seguito a far presente dettagliatamente l’accaduto alle scuole di addestramento di cani guida per ciechi e alle associazioni di categoria per poter intervenire in modo appropriato.

La situazione, in Italia, è sicuramente peggiore per quanto riguarda cuccioli e cuccioloni in socializzazione, cani guida in addestramento e cani da assistenza in genere i quali non vengono assolutamente contemplati nella legge in questione, ragion per cui per istruttori, puppy walkers e coloro che si avvalgono di cani da assistenza l’ingresso in esercizi pubblici è subordinato al buon senso del titolare.

Ci auguriamo che quanto prima il legislatore prenda atto della propria mancanza e provveda a disciplinare anche questo settore, dato che almeno noi non abbiamo mai incontrato un cane nato già addestrato come guida per ciechi e ci sembra ingiusto chiedere agli operatori di settore che già svolgono un lavoro delicato di dover arrancare quotidianamente per consegnare delle guide valide ed efficienti e ciò per esclusiva responsabilità di un legislatore poco sensibile e per nulla attento.

 

Regola n. 1

Non c’è alcun dubbio: un cane guida che affianca una persona cieca sta lavorando e gli è stato insegnato a concentrarsi mentre svolge il suo compito. Sa che fuori dal suo ambiente domestico è responsabile della propria vita e di quella del suo amico umano.
Quindi non bisogna mai distrarre il cane né quando cammina con il suo conduttore tanto meno quando è in attesa del momento migliore per attraversare una strada.
Pensate quanto possa essere antipatico se mentre foste intenti ad attraversare una strada qualcuno vi facesse piombare nel buio più totale. Comunque se vi imbatteste sul ciglio di una strada in una coppia cieco-cane sappiate che il vostro aiuto può essere prezioso per la manovra di attraversamento; quindi non createvi problemi nel chiedere alla persona cieca se ha bisogno di aiuto, porgetele il vostro braccio e accompagnateli a destinazione.
Un cane guida per ciechi che fa il suo lavoro ispira sicuramente tanta tenerezza; a molti verrebbe istintivo accarezzarlo.
Onde evitare una reazione brusca da parte del non vedente che non può rendersi conto a causa del suo handicap dello sguardo amichevole di chi si avvicina al proprio cane il nostro consiglio è di chiedere sempre alla persona cieca il permesso di interagire con il cane guida. Deve trattarsi comunque di un cane che nonostante indossi l’imbracatura sia in un momento di pausa lavorativa (fermo in un negozio, in attesa di un autobus o della metropolitana, ecc.).

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Regola n. 2

Il cane guida per ciechi svolge un compito estremamente complesso in quanto in alcuni momenti dalla sua attenzione e dalla sua capacità di concentrazione può dipendere addirittura la vita della coppia uomo-cane.
Questo non ci stancheremo mai di ripeterlo.
Ragion per cui il non vedente ha il dovere di correggere il proprio cane quando commette degli errori che potrebbero risultare fatali.
Siete dunque pregati di non intervenire e non umiliare la persona cieca accusandola di maltrattamento nei confronti del proprio cane. D’altronde anche noi veniamo ripresi dai nostri superiori quando nel nostro ambito lavorativo commettiamo degli errori. Considerate inoltre che per una persona cieca un cane guida non è solo fonte di indipendenza ma anche un enorme sacrificio per accudirlo e curarlo.
Non affideremmo mai una nostra guida a quattro zampe senza esserci prima accertati che il suo conduttore sia una persona rispettosa e amante dei cani.
Il non vedente inoltre insieme al cane riceve dall’Accademia un piccolo “fagotto” contenente regole di amore e rispetto senza le quali nessuno può ambire ad avere i nostri cani.
Nel caso in cui vi trovaste di fronte a veri e propri maltrattamenti avete il dovere morale di contattare l’Accademia che si farà carico di ritirare immediatamente il cane e di procedere legalmente nei confronti del suo conduttore.

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Regola n. 3

Non date mai cibo a un cane guida se non siete prima autorizzati dal suo conduttore.

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Regola n. 4

Se siete proprietari di cani nel caso in cui incontraste una persona cieca con il proprio cane guida evitate che il vostro cane se è libero da guinzaglio vada a disturbare chi sta svolgendo il proprio lavoro.
Anche se il vostro cane dovesse avvicinarsi con abbaiare amichevole, il non vedente non potendo riconoscere visivamente la postura del vostro cane, può spaventarsi e disorientarsi. Quindi riprendete il cane al guinzaglio e liberatelo solo quando la coppia si è allontanata. Lo stesso vale nel caso in cui incontriate un assistente per non vedente o un soggetto in socializzazione.

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Regola n. 5

I proprietari dei cani devono pulire gli escrementi del proprio animale sia perché questa è una regola del vivere civile sia perché chi non vede anche se accompagnato dal proprio cane guida ha maggiore probabilità di calpestarli rispetto a chi vede.

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Regola n. 6

Un gruppo di persone ferme al centro di un marciapiede, disposte in modo da rendere impossibile il passaggio alla persona cieca con il suo cane, dovrebbe, nel momento in cui si accorge del sopraggiungere della coppia, spostarsi in modo da dare loro la possibilità di passare.

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Regola n. 7

Macchine e motorini parcheggiati sui marciapiedi costituiscono un ostacolo insormontabile per la coppia cieco-cane che può essere costretta per questi atti di inciviltà a deviare il proprio percorso scendendo dal marciapiede per poi riprenderlo dopo aver aggirato l’ostacolo. Ciò in molti casi può divenire pericoloso.

 

Le semplici regole sopra enunciate devono essere osservate sia nel caso in cui si incontri un cane guida sia nel caso in cui si incontri un assistente per non vedente o un cane in socializzazione.
Chiunque possieda un cane guida può darci dei suggerimenti riguardanti situazioni che a noi possano essere sfuggite. Tutto ciò al fine di rendere più agevole la vita di coloro che quotidianamente vengono accompagnati da un cane guida.

 

 
 
 
   
   
 
 
   
 

 

   

 

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